© Dr Matteo Melini
Gli impianti osteointegrati sono dei supporti a forma di vite, realizzati in titanio, che vengono utilizzati di sovente nell'odontoiatria contemporanea. Potendo ottenere una unione fisiologica con la struttura ossea, sono dei validi punti di ancoraggio per poter fissare denti singoli o ponti di più elementi.
Gli impianti a supporto di denti fissi sono uno strumento molto versatile. Si può infatti riabilitare dal singolo dente, fino ad una arcata dentale completa. La distribuzione, il numero e la dimensione degli impianti andrà adeguatamente analizzata al fine di garantire un corretto funzionamento della riabilitazione fissa. Quasi tutti i pazienti possono sottoporsi a questo tipo di riabilitazione, sebbene in alcuni soggetti ci siano condizioni di salute o abitudini che possono aumentare il rischio di fallimento degli impianti. Scarsa igiene domiciliare, fumo, alcool, diabete, alcune terapie farmacologiche si sono dimostrati essere fattori di prognosi negativi per la terapia implantare; è pertanto importante valutare caso per caso l'idoneità del paziente e le eventuali alternative terapeutiche
Questi nomi spesso compaiono sui nostri smartphone accompagnati da immagini di persone felici e sorridenti e la promessa di porre fine ad anni di sofferenze in meno di un giorno. La tecnologia medica e protesica, in effetti, ci permette di poter eseguire trattamenti fino a pochi anni fa impensabili, ma come sempre non è tutto oro quel che luccica. Vediamo se riusciamo a fare un poco di chiarezza.
I termini Toronto ed All on 4 (dall'inglese "tutto su 4") si riferiscono a riabilitazioni complete su impianti, ovvero una arcata di denti completa, fissa. I due termini spesso usati in maniera intercambiabile, hanno una origine differente. La prima a comparire è infatti la protesi Toronto (dalla città in cui venne inizialmente sviluppata e presentata). Ideata per la mandibola, prevedeva originariamente l'inserimento di 5 impianti nella zona anteriore della mandibola, per sostenere un ponte unico recante 10-12 denti ed una componente rosa al fine di riabilitare la parte di gengiva persa. Erano gli anni '80, e questo genere di riabilitazione, nei decenni successivi, avrebbe rivoluzionato l'odontoiatria.
Pochi anni dopo, infatti, un altro concetto simile prese piede. Il brand All on 4, partorito dalla Nobel Biocare, è ormai sinonimo di riabilitazione fissa su 4 impianti. In realtà il protocollo ha parecchi parametri da rispettare, affinchè il funzionamento possa essere efficiente e duraturo. Di base, si tratta di una ponte di una arcata completa, recante 10-12 denti, fisso su 4 impianti.
Al fine di poter utilizzare questo tipo di protesi, le arcate devono essere edentule, ovvero non ci deve essere nemmeno un dente. Questi possono essere stati estratti in passato, o venire estratti proprio per eseguire questo tipo di trattamento. E' bene ricordarsi che l'estrazione di un dente è un trattamento medico che deve essere giustificato. Non è bene o male, giusto o sbagliato in senso assoluto. Ogni progetto terapeutico deve essere spiegato dall'odontoiatra, compreso ed eventualmente accettato dal paziente, dopo aver avuto modo di fugare ogni dubbio.
Chiarito questo, le riabilitazioni di arcate complete trovano spesso indicazione in caso di bocche trascurate per anni, o in caso di patologie che hanno avuto come conseguenza la non mantenibilità dei denti in bocca.
In pazienti idonei, effettivamente è possibile estrarre eventuali denti residui (anche molti), collocare gli impianti e consegnare un provvisorio fisso su impianti. Il provvisorio è funzionale ed estetico, e verrà sostituito dalla protesi fissa nel giro di 8-12 settimane.
L'intervento dovrebbe essere eseguito in Sedazione Cosciente per ridurre il rischio operatorio e rendere la pratica più confortevole per operatore e paziente.
Prenota una visita!
© Dr Matteo Melini