© Dr Matteo Melini
Cos'è la parodontologia
Con il termine Parodonto indichiamo i tessuti orali che supportano il dente, ovvero la parte di osso attorno alle radici, la gengiva ed il legamento che si trova tra radice ed osso. La Parodontologia è quella disciplina odontoiatrica
che si occupa dello studio, della diagnosi e della terapia di tutte la patologie che possono interessare questi tessuti.
Il problema di salute più diffuso nell'ambito di competenza di questa disciplina è la Malattia parodontale, o Parodontite (comunemente nota anche con il nome di "piorrea").
Si tratta di una patologia cronica infiammatoria causata dai batteri contenuti nella placca e nel tartaro che si deposita sui denti. Questi batteri causano una infiammazione cronica nella gengiva che a sua volta determina una progressiva distruzione del tessuto osseo di supporto del dente
I sintomi della malattia parodontale in fase iniziale sono generalmente scarsi, pertanto la malattia può progredire senza che il paziente sia consapevole. Alcuni segni clinici possono indicare la presenza di stadi iniziali, pertanto è molto importante sia il controllo periodico presso un odontoiatra che saper riconoscere quali segni possono celare il problema. In fase iniziale, si osservano:
Gengivite - Arrossamento e gonfiore gengivale, possibile sporadica sensazione di fastidio
Sanguinamento Gengivale - Sia spontaneo che dopo lo spazzolamento
Alito cattivo
Una volta progredita la malattia, altri segni possono comparire, tra i quali:
Spostamento dei denti con creazione di spazi interdentali
Ascessi
Mobilità dei denti
Perdita di elementi dentari
Anche in fase avanzata, spesso i sintomi della malattia parodontale non sono dolorosi, pertanto si raccomanda caldamente di programmare al più presto un controllo in caso in cui uno o più segni siano presenti.
La diagnosi della malattia parodontale prevede pochi passaggi, fondamentali al fine di poter intercettare la malattia ed inquadrarne lo stato di avanzamento. In primo luogo attraverso l'Anamnesi si raccolgono le informazioni necessarie a capire la predisposizione del paziente a sviluppare la patologia, come ad esempio la presenza in famiglia di altre persone affette, il fumo, alcune patologie come ad esempio il diabete, alcune terapie farmacologiche.
Poi si osservano i tessuti gengivali ricercando i segni della patologia, e si esegue un sondaggio mediante l'utilizzo di una sonda parodontale: un sottile strumento recante una scala millimetrata, necessario per la misurazione dell'eventuale perdita ossea.
In caso di perdita diffusa può essere utile eseguire un Parodontogramma: una misurazione completa dell'osso di sostegno dei denti. Questo esame diagnostico, non invasivo e non doloroso, ci permette di compilare una cartella parodontale, recante tutte le informazioni necessarie a "fotografare" l'attuale stato della malattia. E' molto utile anche in fase di mantenimento e controllo, in quanto ci permette di monitorizzare l'evoluzione nel tempo.
Viene poi eseguita una indagine radiologica specifica, attraverso la realizzazione di alcune Radiografie endorali (le classiche lastrine del dentista). In alcuni casi può essere indicato eseguire esami di laboratorio complementari, al fine di individuare le famiglie batteriche responsabili della patologia e stabilire la corretta terapia.
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